Strumenti e accessori per il photon counting
Categoria: Misura
IPSES può studiare e realizzare tutto ciò che è necessario, come:
- Strumento di conteggio.
- Stadio di alimentazione ad alta tensione (che generalmente arriva a 1.500V).
- Stadio di preamplificazione del segnale.
- Partitore di tensione necessario ad alimentare correttamente i vari dinodi.
- Schermi magnetici ed elettrici.
- Housing.
- Meccanica di supporto.
Alcuni degli accessori per fotomoltiplicatori progettati e realizzati dalla IPSES:
Come scegliere un fotomoltiplicatore
In commercio esistono centinaia di fotomoltiplicatori, ognuno dei quali è stato progettato e ottimizzato per una determinata applicazione: occorre quindi prestare molta attenzione alla scelta del dispositivo più adeguato .
Per individuare il fotomoltiplicatore che risponda meglio alle proprie esigenze, si deve innanzitutto considerare:
- Il range di lunghezza d'onda che il fotomoltiplicatore dev'essere in grado di rilevare:
tale range dev'essere compreso tra i 100 e i 1.000 nm (ossia tra i raggi U.V.-C e i raggi I.R.-A ), dato che i fotomoltiplicatori non sono in grado di rilevare emissioni oltre i raggi X e oltre il lontano infrarosso. - Quale dev'essere la forma e la grandezza della superficie sensibile alla luce : in molte applicazioni viene utilizzata una finestra circolare avente una dimensione compresa tra i 3/4 di pollice e gli 11 pollici, ma per particolari esigenze è possibile utilizzare una superficie quadrata (ad esempio per gli spettrofotometri), semisferica, a " 2pi ", ecc..
- Se la rilevazione dev'essere fatta in presenza di luce e/o a basse temperature : generalmente i fotomoltiplicatori vengono impiegati in assenza di luce rilevabile (ovvero l'unica fonte di luce rilevabile è costituita dall'emissione che si intende misurare) e a tempuratura ambiente, ma in caso contrario esistono comunque modelli progettati allo scopo.
- Quale dev'essere la corrente di buio (ossia in assenza di emissione): ovviamente tale valore dipende da molti fattori (tra cui la superficie della zona sensibile, la temperatura e il guadagno), ma è importante tenerlo ben presente.
- Il range di guadagno che si vuole ottenere: in genere varia da 10.000 a 100.000.000 e occorre sceglierlo in funzione del livello di luce incidente.
- Se sia necessario o meno utilizzare fotomoltiplicatori aventi un' emissione radioattiva naturale bassissima : ovviamente tutti i fotomoltiplicatori emettono basse quantità di particelle (come qualsiasi materiale esistente in natura), che però possono essere ridotte sensibilmente se si utilizza del quarzo anziché del semplice vetro.
- Quale struttura di dinodi (a veneziana, a box e griglia, focalizzati linearmente o circolarmente) si preferisce usare: tale decisione è dettata, tra l'altro, dalla dimensione, dal guadagno e dalla linearità che si intende ottenere.
Documentazione
IPSES - HiVo Brochure - IT [167.2 kB]
IPSES - HiVo Brochure - EN [166.9 kB]
IPSES - PMT User Manual EN [470.8 kB]